Home staging: cos’è

Anche qui in Italia si inizia a capire l’importanza di presentare al meglio un immobile ai fini della vendita attraverso l’home staging. Cos’è?

Home staging: cos’è

Già in uso fin dagli anni 80 in America, la tecnica dell’Home Staging (letteralmente mettere in scena la casa) si sta diffondendo anche se probabilmente non tutti ne comprendono l’utilità.

Mi torna sempre in mente un esempio letto tra le mille pubblicazioni web sull’argomento, in cui si faceva un paragone: se decidiamo di vendere la nostra auto usata è nostra cura certamente lavarla, ripulirla e farle delle belle foto da pubblicare con l’annuncio; spesso accade invece che intraprendendo la vendita di un appartamento non si faccia lo stesso; non è raro visitare appartamenti abbandonati al caos se non sporchi e maleodoranti che determinano inevitabilmente una pessima prima impressione.

E quando la prima impressione è negativa è molto difficile che si decida per l’acquisto.

Durante la mia esperienza di collaborazione con le agenzie immobiliare, mi trovo spesso a dover far fare grossi sforzi di fantasia al cliente per fargli superare la visione di appartamenti nei quali un mobilio inadatto e mal disposto, piuttosto che un colore estremamente personale ed eccentrico delle pareti influiscono in modo deleterio sulla percezione di uno spazio che adeguatamente sistemato renderebbe al meglio le sue potenzialità.

Eppure è più forte di me: chiamatela deformazione professionale, ma quando una casa ha del potenziale mi sembra un delitto non proporre al venditore di cercare il più possibile di farlo emergere.

L’home staging fa emergere il potenziale di un immobile

Una recente esperienza finalizzata a dimostrare il valore di un immobile che però si presentava trascurato, mi ha spinto ad eseguire un intervento di che sfiora la manutenzione ordinaria vera e propria, ma il risultato è stato radicale; tutto ciò che dava alla casa un aspetto di abbandono è stato sfruttato e reso vintage. Semplicemente ri-attualizzando l’arredo in parte già presente e ricollocandolo perché potesse far percepire la vera potenzialità degli spazi, la casa mostra ora al meglio le proprie qualità.

Gli stessi proprietari hanno apprezzato il risultato, che seppure non aumenta il valore commerciale dell’immobile ne rende certamente più facile il riconoscimento dopo l’intervento. La qualità degli spazi, la definizione dei volumi di una villa concepita negli anni settanta che per semplicità e linearità di stile sarà facilissima da ri-attualizzare per chi la acquisterà e che al mio occhio è stata immediatamente palese, è ora più facile da capire per chi visita l’immobile.

Lunghe tende oscuranti, pareti ingrigite, tappezzerie scure e polverose non aiutano certo chi sogna una casa moderna e confortevole ad immaginare che l’immobile che sta visitando possa diventarlo.

Attraverso un intervento di home staging aiutiamo il potenziale acquirente a concentrarsi sulle caratteristiche intrinseche e reali dell’immobile e verifichiamo con lui se si tratta della casa che sta effettivamente cercando; è scontato che una situazione di disordine o di inadeguata sistemazione di una casa porti l’attenzione su elementi negativi, che seppur transitori e modificabili non contribuiscono certo ad una considerazione positiva da parte del visitatore.

Quindi quando visito un immobile e ne riconosco le doti, mi sento quasi obbligata a tirarle fuori e a renderle di comune fruizione e difficili da negare.

Dalla cucina al living: evoluzione sociale di un ambiente

Se dovessero chiedervi: quale ambiente della casa ne rappresenta il cuore per voi, cosa rispondereste?

Per voi non so ma, legata al ricordo felice di infanzia, per me è certamente la cucina, o meglio il tinello dove fin dai primi compiti a casa, il tavolo al centro e la luce che vi pendeva sopra, mi ha vista crescere.

In realtà la mia famiglia era di quelle al passo coi tempi, così sulla spinta creativa di mio fratello e sotto le abili mani di mio padre, quegli ambienti che prima si ripartivano tra ingresso cucina e soggiorno, divennero ben presto, negli anni ’80, un ambiente unico o open space o come dicono i più esperti del settore oggi, il living.

Dalla cucina al living: evoluzione sociale di un ambiente

Probabilmente per questo amo le case con queste caratteristiche; tuttavia mi rendo conto quotidianamente che spesso le persone inorridiscono al pensiero di cucinare nello stesso ambiente dove si trova il soggiorno BUONO o il tavolo BELLO, ritenendo ancora lo spazio cucina come un ambiente di servizio da tenere defilato.

In realtà questo pensiero era ben definito nelle scelte distributive delle case signorili negli 40 e 50, dove spesso accanto alla cucina ben tagliata c’era anche la stanzetta della donna di servizio venuta dalla provincia a lavorare nelle grandi città e che viveva nella famiglia stessa.

Anche nel cinema italiano di quegli anni viene illustrata spesso una concezione della casa di questo tipo: lunghissimi corridoi, percorsi ben distinti per la servitù e metri quadri e metri quadri imprigionati in ambienti distributivi per sempre!  

Le case di nuova costruzione raramente hanno queste caratteristiche! Ben sanno i progettisti quanto costi lo spazio; vuoi per una maggiore onerosità, vuoi per una più razionale concezione architettonica come spazio di vita, le case negli anni sono diventate ben diverse: spesso il soggiorno ha ingresso e cucina a vista e si risolve l’accesso al bagno e alle stanze con micro disimpegni su cui vertono fino a 4 porte e, per non lasciare nulla inutilizzato, soppalchi ripostiglio e armadi a muro in ogni anfratto dietro ogni porta che ne consenta uno.

Cosa succede oggi

Riattualizzare un appartamento “vecchio taglio” vi confesso che è un vero piacere per me: tagliare ove possibile queste tetre piste di atterraggio (per l’appunto i corridoi) e offrirle agli ambienti della casa mi dà immensa soddisfazione.

Intendiamoci, non sono una feticista dell’open space, tuttavia l’innegabile flessibilità di determinate soluzioni che fondono soggiorno e cucina, sono certamente scelte spesso nelle esperienze di ristrutturazione che mi si propongono. Quelle meravigliose immense cucine col tavolo al centro attorno al quale una intera famiglia si poteva riunire per il pranzo e per la cena, sono state sostituite dagli attuali living con angolo cottura che sono oggi l’ambiente in cui si cucina, si mangia, si legge sul divano, si guarda la partita in tv, con gli amici oltre che in famiglia.

La compressione del tempo e delle azioni a portato anche alla compressione degli spazi; le parole d’ordine sono quindi flessibilità e multifunzionalità, sia nella distribuzione planimetrica della casa, che nella concezione degli arredi che vi andremo a sistemare. Quindi se amate le case “di una volta” dalle ampie e signorili camere, ma vi ricordano un po’ troppo la casa di una vecchia zia, sappiate che renderle case attuali, moderne e funzionali sarà certamente possibile.

Se amate invece ambienti raccolti e senza alcun spreco in termini di spazi, una casa di recente costruzione sarà più affine ai vostri gusti. In entrambi i casi, cercate il cuore di quella casa, se non c’è createlo; rendetelo il nido dei vostri pomeriggi piovosi, il palcoscenico dei vostri momenti più cari; un giorno toccando quel tavolo o accoccolati sulla vostra poltrona preferita, risentirete gli odori e la luce che lì vi anno avvolto e vi sentirete davvero A CASA.

Da vecchio appartamento a stanze d’affitto

Vi raccontiamo come l’acquisto di un appartamento può essere considerato un vero investimento nel tempo, attraverso il meccanismo dell’affitto.

Da vecchio appartamento a stanze d’affitto

La trattativa conclusa di recente, ci ha visti protagonisti nel fornire ad un nostro cliente un servizio completo nell’acquisto di un immobile da mettere a reddito.

La richiesta era di poter affittare l’appartamento a più persone, ipotizzando che una parte potesse essere ipoteticamente utilizzata quasi indipendentemente dall’altra.

Tuttavia non si tratta di un frazionamento (anche perché rimane volutamente l’uso promiscuo della cucina), ma sicuramente in questa soluzione, con poche modifiche nella planimetria, abbiamo ottenuto quasi due mini-monolocali da poter così affittare a studenti, e/o giovani professionisti; le due parti che abbiamo ottenuto sono equivalenti dal punto di vista dei servizi e della privacy: hanno ognuno un bagno ed un piccolo balcone.

In entrambi le parti si può decidere se mangiare nella propria stanza o condividere il pasto nell’ambiente comune della cucina che è per l’appunto condivisa.

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