Giardino verde in terrazza

Terrazze condominiali non usate: perché non trasformarle?

Diminuiamo l’inquinamento, rendiamo più belli i nostri edifici, aumentiamo il valore delle case in cui sorgono e creiamo degli spazi condominiali di condivisione: ecco come trasformare terrazze condominiali non usate.

Terrazze condominiali non usate: perché non trasformarle?

Il vostro condominio ha una terrazza che non sapete come sfruttare? Dalla finestra vedete il tetto dell’autorimessa con quella orribile pavimentazione vetusta ed anti estetica? Siete ancora in tempo!

Il 2022 è l’anno ideale per realizzare un giardino pensile sul tetto del vostro condominio o del garage condominiale e perfino nei parcheggi. Sono diversi, infatti, i bonus fiscali approvati nell’ultima Legge di Bilancio in cui potrebbe rientrare l’intervento.

Ma cos’è un giardino pensile?

Il giardino pensile (o verde pensile) è un’area di suolo vegetale che non ha diretto contatto con il suolo naturale. Un giardino pensile viene infatti realizzato al di sopra di una struttura architettonica, piana o inclinata, non necessariamente sopraelevata rispetto al livello del terreno (o piano di campagna), es. sopra il solaio di copertura di autorimesse interrate; richiede la predisposizione di un sistema di drenaggio dell’acqua, così come spesso viene dotato di un sistema di irrigazione artificiale e, oltre alla funzione decorativa, permette di migliorare il microclima del volume sottostante (es. tetto verde, utilizzato per l’isolamento termico grazie all’inerzia termica del terreno e della coltre vegetale).

Ma quali sono i vantaggi di creare un giardino pensile?

Vantaggi giardino pensile

I vantaggi giardino pensile sono di diversa natura. Innanzitutto, ci sono vantaggi economici: a parte il bonus fiscale, ci sono vantaggi nel risparmio energetico in quanto aiuta l’isolamento termico, assorbe i rumori, trattiene l’acqua piovana, mantiene
la biodiversità, riduce le emissioni di anidride carbonica.

Poi ci sono i benefici estetici, che riguardano sia l’edificio sia il complesso dell’arredo urbano circostante. Tuttavia anche questo comporta un vantaggio economico in quanto la casa, o l’intero palazzo, aumentano di valore. E ciò perché con le coperture vegetali è possibile rientrare nella classe A, la più alta, degli edifici ad alto risparmio.

Tirando le somme, il giardino pensile è un accumulo di convenienze, da tenere presente anche sulla base dei costi per gli interventi. Grazie ai progressi della tecnologia, la spesa delle coperture vegetali è diminuita, dipende soprattutto dal tipo di vegetazione scelta.

Insomma considerate l’idea di avere a disposizione uno spazio di condivisione del vivere civile, nel quale ritrovare la sensazione delle mani nella terra, convivialità e relax; volendo ci si potrebbe perfino fare un orto collettivo che fa tanto tendenza.

Oggi la coltivazione dell’orto è una pratica sempre più diffusa che risponde a nuove esigenze: avere prodotti buoni e sani, così nascono gli orti urbani, metafora di un verde che può stare anche non in campagna, per esempio in città sul balcone, in condominio, a scuola, in azienda.

L’orto urbano è un luogo moderno dove si coltivano la sostenibilità e la coesione sociale: magari le riunioni condominiali saranno meno bellicose!

Vendere casa con animali domestici

Vendere casa con animali domestici

Oggi vorrei dare qualche consiglio a chi si accinge a vendere casa e la condivide felicemente con un bel cucciolotto domestico.

Amo gli animali, pur essendo fortemente allergica al pelo di qualsiasi bestiolina domestica fino ad oggi testata su di me (cani, gatti, criceti, conigli, porcellini d’india); tuttavia riconosco l’indiscutibile valore affettivo che questi piccoli grandi compagni di vita occupano nelle vite dei loro padroni.

Tuttavia se ci si appresta a vender casa e la si condivide con un animale domestico, è importante come per ogni altro aspetto della casa, fare un’analisi il più possibile obbiettiva della situazione: è possibile che chi viene in visita per acquistare la casa sia un amante degli animali e magari ne abbia uno, ma è anche possibile che invece che non li abbia o che non li ami o peggio ancora che sia allergico; se non si agisce bene, si rischia di scoraggiare una ampia fetta di possibili acquirenti.

Come si fa, allora, a vendere casa con animali domestici?

Vendere casa con animali domestici

Ecco alcuni consigli utili per chi deve vendere casa in cui ha convissuto con un animale domestico. Partiamo dagli odori.

Odori

Spesso chi vive con un animale in casa non ne sente più i loro odori, ma chi viene in visita li sente e vi assicuro che proprio gli odori sono uno degli elementi determinanti nella prima impressione che si ha in una casa. Una accurata pulizia prima di ogni visita e una adeguata areazione degli ambienti vi farà fare buona impressione e scongiurerà il rischio di attacchi asmatici di visitatori allergici.

Per rimuovere gli odori, assicurati di pulire tutte le macchie dell’animale domestico e passa l’aspirapolvere ogni giorno durante le visite. Ricordati anche di cambiare la coperta sulla quale stanno i tuoi animali e metterne sempre una pulita e profumata. L’odore più forte è quello delle feci e delle urine, anche se fatte in una lettiera. Utilizza un detergente enzimatico per eliminare il più possibile l’odore e, per lavori veramente difficili, assumi un professionista.

Danni

Ricordate ancora il giorno in cui il vostro cucciolo è entrato a far parte della vostra vita: l’avete portato a casa e ha subito conquistato voi e… la tappezzeria del divano facendoci pipì? Gli stipiti delle porte e le gambe del tavolo della cucina arrotandocisi i denti?

Poni rimedio a questi danni: le persone che verranno a vedere la casa per comprarla non ne avranno una buona impressione. Inizieranno a pensare che la casa nasconde chissà quale altro danno nascosto.

Vendere casa con animali domestici

Spersonalizzare

Spersonalizzare il più possibile per dar modo ai possibili compratori di immaginarsi futuri proprietari è una delle regole basilari dell’home staging. Anche la presenza di ciotole, lettiere, gattaiole, giochi sparsi in giro oltre a far persistere il problema degli odori, danno comunque una connotazione personale alla casa, ostacolando l’immaginazione di chi ci si dovrebbe proiettare.

Animale domenisto

Funzioni degli spazi

Se nella vostra casa avete destinato una intera stanza ai giochi del vostro cucciolone, forse è il caso di darle una connotazione funzionale più precisa che non sia una specie di sgabuzzino/cambio stagione/appoggia stendino dove avete posizionato anche la cuccia, la ciotola ed i suoi giochi.

I visitatori devono vedere che la casa ha una stanza o uno studio e non un mega ripostiglio con finestra, altrimenti non gli daranno l’adeguata importanza.

L’ideale sarebbe fare una bella passeggiata extra al parco col vostro amico a 4 zampe, mentre il vostro agente immobiliare di fiducia si occupa tranquillamente di far fare le visite agli acquirenti, così da garantire anche la possibilità di vedere l’appartamento a chi ha paura degli animali. Sono certa che anche il vostro cucciolo ve ne sarà grato.

Acquistare casa da ristrutturare

Acquistare casa da ristrutturare: conviene o no?

Acquistare casa da ristrutturare conviene o no? E già, non è facile decidere. I pro ed i contro ci sono in entrambi i casi. Analizziamo insieme la questione.

Acquistare casa da ristrutturare

Acquistare casa da ristrutturare: conviene o no? Il nostro consiglio è quello di scegliere con attenzione alle proprie esigenze e disponibilità, facendosi consigliare da tecnici di fiducia che sapranno certamente fornirvi pareri, costi e tempi dell’operazione di eventuale ristrutturazione che sia necessaria affrontare.

Farsi accompagnare da un tecnico abilitato può garantire la possibilità di abbattimento di pareti non portanti; consente di capire se gli impianti sono da rifare completamente; verifica la necessità di sostituzione di infissi esterni ed interni, lo stato dell’edificio nel suo complesso; prospetta soluzioni di ridistribuzione interna che un occhio non esperto non immagina neppure, ma che può modellare un immobile sulle esigenze di chi lo andrà ad abitare.

Inoltre, non è da trascurare la zona in cui si acquista.

Zona in cui si acquista immobile

Acquistando in un quartiere in cui i prezzi hanno subito flessioni in percentuale minori rispetto ad altri, può costituire una differenza notevole ed una altrettanto notevole convenienza l’acquisto di una casa da ristrutturare, in quanto il prezzo di partenza sarà inferiore a quello di case al pari già ristrutturate, e l’investimento nella ristrutturazione sarà ripagato, non solo dai benefici fiscali che ne conseguiranno, ma anche dall’acquisto di valore dell’immobile.

Ed è esattamente questa la valutazione principale che dovete tenere in considerazione: alla fine dei conti la casa che avrò acquistato varrà una cifra uguale o (meglio ancora) inferiore a quello che ho speso per acquistarla e ristrutturarla? Troverei a pari costo una casa che soddisfi in pieno le mie esigenze economiche, estetiche, sociali, ecc.?

Ecco. Per stabilire i modi i tempi ed i costi reali dell’operazione, avvaletevi di tecnici qualificati del settore che godano della vostra fiducia, limitando al massimo gli errori nell’aspettativa che potreste avere. Dopodiché se deciderete per l’acquisto di una casa da ristrutturare, affidate loro l’incarico di garantirvi sia la realizzazione che l’iter (dalla domanda specifica, all’esecuzione, al collaudo al fine lavori) delle soluzioni prospettate; è di sicuro il modo più sicuro di non vedrete deluse le prospettive attese.

La dolcevita

Roma: un set cinematografico a cielo aperto

Piccolo tour tra le vie di Roma che hanno fatto da sfondo ed ispirazione ai più grandi registi Italiani, innalzando i loro piccoli capolavori nelle più alte sfere di quella meravigliosa poesia che è il cinema.
Per chi qui scrive non è stato difficile appassionarsi a film di altri tempi, quelli che per le precedenti generazioni erano storie di vita quotidiana, e che da quelle di oggi vengono apprezzati ancora di più, sia per le impeccabili realizzazioni che seppur economiche, erano incredibilmente ben fatte, sia per le emozioni che sono ancora oggi in grado di suscitare.

Roma: un set cinematografico a cielo aperto

Così ci fa piacere aver scoperto, un pò per curiosità un pò per lavoro, che Il quartiere Africano fu molte volte, e in diversi anni, scenario di molti film italiani; per esempio che una delle immagini più toccanti del cinema italiano, ovvero la visione di via Nomentana totalmente deserta nel piccolo capolavoro di De Sica “Teresa Venerdì” del 1941, ha come set proprio le strade del quartiere.

E ancora in quella straordinaria pellicola del 1955 intitolata “Il tetto”, De Sica scelse le baracche che allora si trovavano sull’Aniene per ambientare il dramma di una coppia che cerca disperatamente una casa. Pietro Germi ambienterà fra gli edifici del quartiere dei ferrovieri, demolito successivamente, il film L’uomo di paglia del 1958.

E come poter non citare il film “Guardi e Ladri” in cui la celebre scena dell’inseguimento di Aldo Fabrizi a Totò  inizia alla fine di viale Somalia, e si svolge su un dosso che diverrà la futura via Olimpica. Nel ’53 la casa del protagonista de “La valigia dei Sogni” di Luigi Comencini è collocata nel complesso dei palazzi dei ferrovieri di via Mancinelli.

Il quartiere ospita poi gli esterni del film con Alberto Sordi, Sophia Loren, Franca Valeri e Raf Vallone “Il segno di Venere”, che mostrano il quartiere negli anni sessanta.

Alcune scene de “I soliti ignoti” sono ambientate in zona: Carla Gravina si incontra con il fidanzato davanti alla caserma Bianchi (Batteria Nomentana) proprio sul ponte della Ferrovia, sullo sfondo si vedono i primi palazzi, quelli di Piperno, su V.le Etiopia, intorno è campagna. Nelle scene iniziali del film “Audace colpo dei soliti ignoti” del 1960, Vittorio Gassman entra in un portone di via Dora nel quartiere Coppedè, e nel corso del film passeggia lungo una viale Etiopia ancora in costruzione.

Una fugace inquadratura ne “Il medico della mutua” con Alberto Sordi, mostra viale Libia all’altezza dei magazzini UPIM. Sempre i magazzini UPIM nel ’60 sono il luogo di lavoro delle tre protagoniste di “Caccia al marito” con Sandra Mondaini e in “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, piazza Caprera viene usata per scandire con meravigliosa semplicità un cambio del tempo.

Conclusione

Ho fatto questo elenco sintetico e neanche esaustivo solo per egoismo: spero che anche per voi, come per me, da oggi in poi sia davvero emozionante trovarsi a sbirciare tra le scene di questi meravigliosi film, cercando di individuare questa o quella via, questo o quel portone o edificio o ponte, e stupirsi del vorticoso cambiamento che questa straordinaria città ha subito intorno ad essi ed intorno a noi, apprezzandone l’antica poesia degli autori che l’anno scelti come set.

Si dice spesso che un quadro si apprezza meglio se ci si allontana, così forse oggi ci siamo allontanati quel tanto da poterne apprezzare al massimo ogni dettaglio.

Camera matrimoniale home staging

Home staging: cos’è

Anche qui in Italia si inizia a capire l’importanza di presentare al meglio un immobile ai fini della vendita attraverso l’home staging. Cos’è?

Home staging: cos’è

Già in uso fin dagli anni 80 in America, la tecnica dell’Home Staging (letteralmente mettere in scena la casa) si sta diffondendo anche se probabilmente non tutti ne comprendono l’utilità.

Mi torna sempre in mente un esempio letto tra le mille pubblicazioni web sull’argomento, in cui si faceva un paragone: se decidiamo di vendere la nostra auto usata è nostra cura certamente lavarla, ripulirla e farle delle belle foto da pubblicare con l’annuncio; spesso accade invece che intraprendendo la vendita di un appartamento non si faccia lo stesso; non è raro visitare appartamenti abbandonati al caos se non sporchi e maleodoranti che determinano inevitabilmente una pessima prima impressione.

E quando la prima impressione è negativa è molto difficile che si decida per l’acquisto.

Durante la mia esperienza di collaborazione con le agenzie immobiliare, mi trovo spesso a dover far fare grossi sforzi di fantasia al cliente per fargli superare la visione di appartamenti nei quali un mobilio inadatto e mal disposto, piuttosto che un colore estremamente personale ed eccentrico delle pareti influiscono in modo deleterio sulla percezione di uno spazio che adeguatamente sistemato renderebbe al meglio le sue potenzialità.

Eppure è più forte di me: chiamatela deformazione professionale, ma quando una casa ha del potenziale mi sembra un delitto non proporre al venditore di cercare il più possibile di farlo emergere.

L’home staging fa emergere il potenziale di un immobile

Una recente esperienza finalizzata a dimostrare il valore di un immobile che però si presentava trascurato, mi ha spinto ad eseguire un intervento di che sfiora la manutenzione ordinaria vera e propria, ma il risultato è stato radicale; tutto ciò che dava alla casa un aspetto di abbandono è stato sfruttato e reso vintage. Semplicemente ri-attualizzando l’arredo in parte già presente e ricollocandolo perché potesse far percepire la vera potenzialità degli spazi, la casa mostra ora al meglio le proprie qualità.

Gli stessi proprietari hanno apprezzato il risultato, che seppure non aumenta il valore commerciale dell’immobile ne rende certamente più facile il riconoscimento dopo l’intervento. La qualità degli spazi, la definizione dei volumi di una villa concepita negli anni settanta che per semplicità e linearità di stile sarà facilissima da ri-attualizzare per chi la acquisterà e che al mio occhio è stata immediatamente palese, è ora più facile da capire per chi visita l’immobile.

Lunghe tende oscuranti, pareti ingrigite, tappezzerie scure e polverose non aiutano certo chi sogna una casa moderna e confortevole ad immaginare che l’immobile che sta visitando possa diventarlo.

Attraverso un intervento di home staging aiutiamo il potenziale acquirente a concentrarsi sulle caratteristiche intrinseche e reali dell’immobile e verifichiamo con lui se si tratta della casa che sta effettivamente cercando; è scontato che una situazione di disordine o di inadeguata sistemazione di una casa porti l’attenzione su elementi negativi, che seppur transitori e modificabili non contribuiscono certo ad una considerazione positiva da parte del visitatore.

Quindi quando visito un immobile e ne riconosco le doti, mi sento quasi obbligata a tirarle fuori e a renderle di comune fruizione e difficili da negare.

Living

Dalla cucina al living: evoluzione sociale di un ambiente

Se dovessero chiedervi: quale ambiente della casa ne rappresenta il cuore per voi, cosa rispondereste?

Per voi non so ma, legata al ricordo felice di infanzia, per me è certamente la cucina, o meglio il tinello dove fin dai primi compiti a casa, il tavolo al centro e la luce che vi pendeva sopra, mi ha vista crescere.

In realtà la mia famiglia era di quelle al passo coi tempi, così sulla spinta creativa di mio fratello e sotto le abili mani di mio padre, quegli ambienti che prima si ripartivano tra ingresso cucina e soggiorno, divennero ben presto, negli anni ’80, un ambiente unico o open space o come dicono i più esperti del settore oggi, il living.

Dalla cucina al living: evoluzione sociale di un ambiente

Probabilmente per questo amo le case con queste caratteristiche; tuttavia mi rendo conto quotidianamente che spesso le persone inorridiscono al pensiero di cucinare nello stesso ambiente dove si trova il soggiorno BUONO o il tavolo BELLO, ritenendo ancora lo spazio cucina come un ambiente di servizio da tenere defilato.

In realtà questo pensiero era ben definito nelle scelte distributive delle case signorili negli 40 e 50, dove spesso accanto alla cucina ben tagliata c’era anche la stanzetta della donna di servizio venuta dalla provincia a lavorare nelle grandi città e che viveva nella famiglia stessa.

Anche nel cinema italiano di quegli anni viene illustrata spesso una concezione della casa di questo tipo: lunghissimi corridoi, percorsi ben distinti per la servitù e metri quadri e metri quadri imprigionati in ambienti distributivi per sempre!  

Le case di nuova costruzione raramente hanno queste caratteristiche! Ben sanno i progettisti quanto costi lo spazio; vuoi per una maggiore onerosità, vuoi per una più razionale concezione architettonica come spazio di vita, le case negli anni sono diventate ben diverse: spesso il soggiorno ha ingresso e cucina a vista e si risolve l’accesso al bagno e alle stanze con micro disimpegni su cui vertono fino a 4 porte e, per non lasciare nulla inutilizzato, soppalchi ripostiglio e armadi a muro in ogni anfratto dietro ogni porta che ne consenta uno.

Cosa succede oggi

Riattualizzare un appartamento “vecchio taglio” vi confesso che è un vero piacere per me: tagliare ove possibile queste tetre piste di atterraggio (per l’appunto i corridoi) e offrirle agli ambienti della casa mi dà immensa soddisfazione.

Intendiamoci, non sono una feticista dell’open space, tuttavia l’innegabile flessibilità di determinate soluzioni che fondono soggiorno e cucina, sono certamente scelte spesso nelle esperienze di ristrutturazione che mi si propongono. Quelle meravigliose immense cucine col tavolo al centro attorno al quale una intera famiglia si poteva riunire per il pranzo e per la cena, sono state sostituite dagli attuali living con angolo cottura che sono oggi l’ambiente in cui si cucina, si mangia, si legge sul divano, si guarda la partita in tv, con gli amici oltre che in famiglia.

La compressione del tempo e delle azioni a portato anche alla compressione degli spazi; le parole d’ordine sono quindi flessibilità e multifunzionalità, sia nella distribuzione planimetrica della casa, che nella concezione degli arredi che vi andremo a sistemare. Quindi se amate le case “di una volta” dalle ampie e signorili camere, ma vi ricordano un po’ troppo la casa di una vecchia zia, sappiate che renderle case attuali, moderne e funzionali sarà certamente possibile.

Se amate invece ambienti raccolti e senza alcun spreco in termini di spazi, una casa di recente costruzione sarà più affine ai vostri gusti. In entrambi i casi, cercate il cuore di quella casa, se non c’è createlo; rendetelo il nido dei vostri pomeriggi piovosi, il palcoscenico dei vostri momenti più cari; un giorno toccando quel tavolo o accoccolati sulla vostra poltrona preferita, risentirete gli odori e la luce che lì vi anno avvolto e vi sentirete davvero A CASA.

Investire su un immobile per affittarlo

Da vecchio appartamento a stanze d’affitto

Vi raccontiamo come l’acquisto di un appartamento può essere considerato un vero investimento nel tempo, attraverso il meccanismo dell’affitto.

Da vecchio appartamento a stanze d’affitto

La trattativa conclusa di recente, ci ha visti protagonisti nel fornire ad un nostro cliente un servizio completo nell’acquisto di un immobile da mettere a reddito.

La richiesta era di poter affittare l’appartamento a più persone, ipotizzando che una parte potesse essere ipoteticamente utilizzata quasi indipendentemente dall’altra.

Tuttavia non si tratta di un frazionamento (anche perché rimane volutamente l’uso promiscuo della cucina), ma sicuramente in questa soluzione, con poche modifiche nella planimetria, abbiamo ottenuto quasi due mini-monolocali da poter così affittare a studenti, e/o giovani professionisti; le due parti che abbiamo ottenuto sono equivalenti dal punto di vista dei servizi e della privacy: hanno ognuno un bagno ed un piccolo balcone.

In entrambi le parti si può decidere se mangiare nella propria stanza o condividere il pasto nell’ambiente comune della cucina che è per l’appunto condivisa.